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Provincia di Pisa. Servizio d'igiene e profilassi mentale

Sede: Pisa
Date di esistenza: 1959 - 1978

Intestazioni:
Provincia di Pisa. Servizio d'igiene e profilassi mentale, Pisa, 1959 - 1978 circa, SIUSA

L'idea di istituire un servizio di igiene e profilassi mentale a Pisa si deve a Giuseppe Pintus, dal 1945 direttore della Clinica delle malattie nervose e mentali dell'ateneo pisano. Anche in base alla precedente esperienza fatta a Genova, dove tali servizi erano attivi da metà anni Venti, lo psichiatra si era infatti convinto della necessità di legare le sue ricerche sulla ereditarietà delle patologie psichiche con un'azione sociale igienica e profilattica a livello mentale. Le esigenze mediche di Pintus incontrarono quelle assistenziali della Provincia, impegnata nell'annosa questione di ridurre i costi per l'assistenza e la cura dei malati di mente.
Per realizzare il progetto ci vollero più di dieci anni, anche a causa delle contestazioni formali avanzate dalla Prefettura per l'istituzione di un sistema di assistenza non previsto dalle Disposizioni sui manicomi e gli alienati del 1904 e dall'annesso regolamento del 1909.
Il Servizio di igiene e profilassi mentale fu inaugurato il 13 luglio 1959. Dipendente dall'amministrazione provinciale, era affidato nella direzione e gestione sanitaria alla Clinica psichiatrica universitaria. I compiti erano la profilassi, l'igiene, la terapia e l'assistenza ambulatoriale ai malati psichici. Si effettuavano viste in ambulatorio e a domicilio, ai dimessi dal manicomio o a chi non aveva mai avuto un ricovero. Tali attività erano integrate da altre prestazioni: somministrazione di tests, esami elettroencefalografici, dichiarazioni giuridiche di guarigione, fornitura di psicofarmaci, concessione di sussidi economici ai familiari. L'intervento preventivo era individuale e sociale, con attività nelle scuole, nelle fabbriche e nelle famiglie.
Al momento dell'inaugurazione, oltre al direttore il Servizio comprendeva tre medici neuropsichiatri e un'assistente sociale. Era articolato in tre ambulatori, denominati Centri psico-medico-sociali, con sede a Pisa, Pontedera e Volterra, rispettivamente collocati presso la Clinica, il dispensario antitubercolare e l'ospedale generale. Ad ognuno era assegnata una circoscrizione territoriale a cui facevano riferimento un certo numero di comuni e dunque di utenti.
Nel 1963 le province di Livorno e Pisa, che non avevano un ospedale psichiatrico sul territorio, costituirono un Consorzio per la gestione del Frenocomio San Girolamo di Volterra. Dopo la scomparsa improvvisa di Pintus, avvenuta nel 1959, la direzione della Clinica e dei Centri era passata a Pietro Sarteschi, suo collaboratore di più vecchia data.
L'organico del Servizio aumentò tra il 1964 e il 1966, quando furono assunte una nuova assistente sociale e due assistenti sanitarie. Nel 1967 si aggiunse anche un altro medico, in concomitanza con l'apertura di un nuovo Centro a Ponte a Egola (presso il consorzio antitubercolare, poi spostato a San Miniato). Sempre in questo periodo nella sede dell'amministrazione provinciale fu inaugurato un Centro direzionale con funzioni organizzative, dove era raccolto l'archivio e si svolgevano le riunioni delle equipe.
Il 18 marzo 1968 fu approvata la legge 431, detta Mariotti, sulle Provvidenze per l'assistenza psichiatrica, che tra l'altro regolamentava i Centri di igiene e profilassi mentale e la relativa pianta organica.
Nel febbraio 1975 la Provincia approvò un nuovo Regolamento riguardante l'assistenza domiciliare agli "infermi di mente". Lo stesso anno l'amministrazione assunse direttamente la gestione dei servizi extramanicomiali, sottraendola alla Clinica universitaria che presso di sé aveva anche un reparto con oltre cento posti letto per ricoveri coatti e volontari. La decisione venne presa nel clima di contestazione anti-istituzionale e anti-autoritaria, nel pisano particolarmente vivace per la presenza del movimento studentesco e di un consistente nucleo di medici e operatori aderenti a Psichiatria democratica, associazione fondata da Franco Basaglia nel 1973.
Sul territorio di Pisa, da metà anni Settanta, iniziarono a proiettarsi anche gli operatori del manicomio di Volterra, in gran numero e con equipe miste. La decisione di territorializzare l'assistenza psichiatrica verso la Valdera, la Val di Cecina e Cascina, impiegando il personale ospedaliero, era stata presa dal direttore Carmelo Pellicanò, di orientamento antimanicomiale.
Con la L. 180/1978, che stabiliva la chiusura degli ospedali psichiatrici, e con la riforma delle Unità Sanitarie Locali stabilita dalla L. 833/1978 che istituì il Servizio Sanitario Nazionale, i vari servizi psichiatrici sul territorio pisano passarono per competenza alle USL e successivamente alle ASL.


Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
ente sanitario

Soggetti produttori:
Provincia di Pisa. Servizio d'igiene e profilassi mentale. Centro psico-medico-sociale di San Miniato, collegato
Università degli studi di Pisa. Clinica delle malattie nervose e mentali, collegato
Università degli studi di Pisa. Clinica psichiatrica, collegato

Complessi archivistici prodotti:
Provincia di Pisa. Servizio d'igiene e profilassi mentale (fondo)


Bibliografia:
Provincia di Pisa, Convegno sui servizi d'igiene e profilassi mentale, Pisa, Provincia, 1968.
R. Poggetti, G. Marcacci, Considerazioni sul primo quinquennio di attività del Servizio di igiene e profilassi mentale della Provincia di Pisa, "Neopsichiatria", 1, 1964, pp. 65-79.
Alberto Muratorio, Guglielmo Pescetto, Rilievi ed esperienze sul primo anno di attività del Servizio di igiene e profilassi mentale della Provincia di Pisa, "Rassegna di studi psichiatrici", 4, 1960, pp. 556-559.

Redazione e revisione:
Fiorani Matteo - borsista di ricerca Dip. SAGAS - Università di Firenze, 2016/04/30


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