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Le verbe

Analisi comparativa del doppio accusativo latino

Analyse comparée du double accusatif latin
A comparative analysis of Latin double accusative
Giuliana Giusti et Rossella Iovino
p. 89-97

Résumés

Cette étude propose une analyse comparée de quelques verbes ditransitifs en latin et en anglais dont les deux arguments internes (le thème et le destinataire) sont à l’accusatif. En anglais, la construction à « double accusatif » coexiste avec la possibilité d’exprimer le destinataire comme un objet indirect introduit par la préposition to. Au passif, les deux constructions se comportent de manière différente : tandis que dans le cas du double accusatif, le sujet est le destinataire (Mary was given a book), dans le cas de la construction prépositionnelle, le sujet est le thème (a book was given to Mary). En latin, où la construction à double accusatif n’est pas concurrencée par la construction à objet indirect, le destinataire est généralement le sujet du double accusatif au passif, à l’exception des uerba rogandi. On montrera que cette exception n’est qu’apparente et que le latin peut, lui aussi, exprimer le destinataire comme un objet indirect au datif.

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Notes de l’auteur

Il lavoro è stato elaborato e scritto congiuntamente da entrambe le autrici, tuttavia per i requisiti di legge Giuliana Giusti è responsabile dei §§ 1, 2, 3.1 e Rossella Iovino dei §§ 3.2, 3.3, 4, 5.

Texte intégral

1. Introduzione

  • 2 Cfr. Hudson, 1992; Haspelmath, 2005.
  • 3 Cfr. Bennett, 1914, p. 247-251; Ernout-Thomas, 1953, p. 35-38; Hofmann-Szantyr, 1972, p. 43; Pinkst (...)

1Questo lavoro propone una descrizione in prospettiva comparativa della sintassi di alcuni verbi definiti “ditransitivi”2. Si tratta di verbi triargomentali, che selezionano, oltre al soggetto a cui è assegnato il ruolo di agente, anche un oggetto a cui è assegnato il ruolo di tema, e un terzo argomento a cui è assegnato il ruolo di destinatario. In latino, questi verbi sono caratterizzati da strutture sintattiche cosiddette “a doppio accusativo”, che vedono entrambi gli argomenti interni marcati come oggetti diretti3.

  • 4 Essendo la prospettiva comparativa centrale in questo contributo, ci si soffermerà sulle caratteris (...)
  • 5 Cfr., tra gli altri, Ernout-Thomas 1953, p. 31-32; Traina-Bertotti, 1985, p. 64-68.

2Il contributo è articolato come segue. Nel § 2 sarà presentato un esempio di costruzione a doppio accusativo in prospettiva comparativa latino-italiano-inglese, e si vedrà come due lingue imparentate alla lontana (e quindi apparentemente piuttosto diverse tra loro) come il latino e l’inglese dispongono della costruzione a doppio accusativo, a differenza dell’italiano in cui tale costruzione non si trova, pur essendo una lingua romanza direttamente discendente dal latino. Nel § 3 ci si soffermerà sulle proprietà delle strutture a doppio accusativo in inglese e in latino4. Si vedrà, in particolare, che le classi di verbi che presentano la struttura in questione condividono nelle due lingue la caratteristica di “promuovere” a soggetto della frase passiva il destinatario. Nel § 4, infine, sarà considerato l’unico punto di divergenza tra le strutture del latino e quelle dell’inglese, che riguarda i verba rogandi. Secondo le principali grammatiche del latino5, i verba rogandi sembrerebbero non ammettere, se non in rare eccezioni, che il destinatario assuma la funzione di soggetto passivo. L’approccio comparativo è in grado di restringere entro limiti ben precisi questa divergenza, che in questo lavoro viene ricondotta alla presenza anche in latino di una costruzione con oggetto indiretto, che si trova più diffusamente in inglese (e in italiano).

2. I verbi ditransitivi “a doppio accusativo”: un esempio di comparazione

3Come accennato nell’introduzione, i verbi ditransitivi selezionano tre argomenti. Se la struttura semantica di un verbo è plausibilmente comune a tutte le lingue che hanno un concetto verbale analogo e corrispondente (Babby, 2009), la realizzazione sintattica degli argomenti di un determinato verbo può variare in maniera significativa da lingua a lingua. Nello specifico, oltre al soggetto agente che riceve caso nominativo e all’oggetto tema che riceve caso accusativo nelle lingue che hanno il caso morfologico, come il tedesco e il latino, il destinatario riceve per lo più il caso dativo, mentre nelle lingue che non hanno il caso morfologico, esso è preceduto da una preposizione, come nel caso dell’italiano a (ho dato un libro a Maria) o dell’inglese to (I gave a book to Mary).

4Alcuni verbi ditransitivi presentano, però, la costruzione “a doppio accusativo” (o “a doppio oggetto”), che sarà descritta e analizzata sulla base di dati del latino e dell’inglese. Si tratta di strutture sintattiche nelle quali sia il tema sia il destinatario, spesso definiti nelle grammatiche tradizionali del latino rispettivamente come “cosa” e “persona”, sono realizzati come oggetti diretti, come mostrano gli esempi in (1):

(1)

a. [Catilina]<agente> iuventutem<dest.>, quam, ut supra diximus, illexerat, multis modis mala facinora<tema> edocebat. (Sall. Catil. 16, 1)
b. Catilina<agente> taught young people<dest.>, whom he chose, as we said above, bad things<tema> in many different ways.
“Come abbiamo detto sopra, Catilina, in molti modi, insegnò ai giovani, che lui stesso aveva scelto, cose malvagie.”

  • 6 La struttura a doppio accusativo non è l’unica ammessa in latino per i verbi ditransitivi. È possib (...)

5Nell’esempio (1a) si vede che in latino il verbo doceo attribuisce all’agente il caso nominativo, mentre sia il destinatario sia il tema ricevono il caso accusativo6. Mutatis mutandis, lo stesso avviene in inglese, dove il verbo to teach seleziona due oggetti diretti.

3. Proprietà delle strutture “a doppio accusativo”

3. 1. Il doppio accusativo in inglese

6Le strutture a doppio accusativo riguardano un numero limitato di classi verbali nelle due lingue in esame. In inglese si possono individuare i seguenti verbi ad alta frequenza, che possono essere divisi in classi semantiche come segue:

  • verbi del “dare”: to give ‘dare’, to bring ‘portare’, to lend ‘prestare’, to offer ‘offrire’, to send ‘inviare’;

  • verbi del “comunicare”: to tell ‘dire’, to read ‘leggere’, to write ‘scrivere’;

  • un verbo del “chiedere”: to ask ‘chiedere’;

  • un verbo del “permettere”: to allow ‘permettere’;

  • un verbo dell’“insegnare”: to teach ‘insegnare’.

7Di seguito viene dato un esempio per ciascuna classe:

(2)

a.

My mother<agente> gave my father<dest.> a book<tema>.
“Mia madre diede un libro a mio padre.”

b.

I<agente> told him<dest.> the whole story<tema>.
“Gli raccontai tutta la storia.”

c.

She<agente> asked me<dest.> a favor<tema>.
“Lei mi chiese un favore.”

d.

She<agente> allowed me<dest.> that privilege<tema>.
“Lei mi concesse quel privilegio.”

e.

Professors<agente> taught students<dest.> linguistics<tema>.
“I professori insegnarono la linguistica agli studenti.”

8Le strutture a doppio accusativo dell’inglese si caratterizzano per l’ordine fisso degli argomenti, che ricorrono obbligatoriamente nell’ordine Agente > Destinatario > Tema, come si vede in (2), pena l’agrammaticalità della frase, come si vede in (3):

(3)

a.

*My mother<agente> gave a book<tema> my father<dest.>.

b.

*I<agente> told the whole story<tema> him<dest.>.

c.

*She<agente> asked a favor<tema> me<dest.>.

d.

*She<agente> allowed that privilege<tema> me<dest.>.

e.

*Professors<agente> taught linguistics<tema> students<dest.>.

  • 7 Si noti che la costruzione con destinatario preposizionale viene utilizzata per lo più in contesti (...)

9Per poter invertire l’ordine degli argomenti, e fare in modo che il tema preceda il destinatario, è necessario che quest’ultimo sia realizzato come un sintagma preposizionale introdotto dalla preposizione to, realizzando così la struttura sintattica con destinatario preposizionale, come si vede negli esempi in (4)7:

(4)

a.

My mother<agente> gave a book<tema> to my father<dest.>.

b.

I<agente> told the whole story<tema> to him<dest.>.

c.

She<agente> asked a favor<tema> to me<dest.>.

d.

She<agente> allowed that privilege<tema> to me<dest.>.

e.

Professors<agente> taught linguistics<tema> to students<dest.>.

10Si noti comunque che anche in questo caso l’ordine degli elementi è fisso, infatti il destinatario non può essere adiacente al verbo, e precedere il tema, come mostra l’agrammaticalità degli esempi in (5):

(5)

a.

*My mother<agente> gave to my father<dest.> a book<tema>.

b.

*I<agente> told to him<dest.> the whole story<tema>.

c.

*She<agente> asked to me<dest.> a favor<tema>.

d.

*She<agente> allows to me<dest.> that privilege<tema>.

e.

*Professors<agente> teach to students<dest.> linguistics<tema>.

11Per quanto riguarda la frase passiva, nel caso delle strutture a doppio accusativo, il destinatario è l’unico argomento che può fungere da soggetto, come si vede in (6b) vs. (6c). Al contrario, nelle strutture con il destinatario preposizionale, il tema è l’unico argomento interno realizzato come complemento diretto che può, quindi, essere impiegato come soggetto della frase passiva, come si vede in (7b) vs. (7c):

  • 8 Sebbene per i parlanti nativi dell’italiano non sia immediatamente ovvio che si possa passivizzare (...)

(6)

a.

Professors<agente> teach students<dest.> linguistics<tema>.

b.

Students<dest.> are taught linguistics (by professors).

c.

*Linguistics<tema> is taught students (by professors).

(7)

a.

Professors<agente> teach linguistics<tema> to students<dest.>.

b.

Linguistics<tema> is taught to students (by professors).

c.

*Students<dest.> are taught linguistics to (by professors)8.

12L’osservazione del comportamento sintattico delle strutture a doppio accusativo e con destinatario preposizionale in inglese si presta ad almeno due considerazioni riguardanti l’ordine delle parole e la possibilità di formare il passivo. Abbiamo già osservato che in inglese l’ordine lineare stabilito è fisso. Dopo il verbo si trova l’ordine Tema > Destinatario nella costruzione con oggetto indiretto preposizionale, e l’ordine Destinatario > Tema nella costruzione a doppio accusativo. Questo suggerisce che il primo accusativo nell’ordine lineare, quello che segue immediatamente il verbo, è il vero complemento diretto che riceve l’accusativo strutturale e per questo è il soggetto nella frase passiva, mentre il secondo elemento è una sorta di complemento indiretto. Come si vedrà nella sezione successiva, questo è vero anche per il latino, così come osservato anche da Serbat (1996, p. 198), secondo cui le nom de personne est un objet (‘direct’ de la tradition). Le nom de la ‘chose’ […] est tout simplement un Ac ‘d’objet interne’. Quando il destinatario è il complemento indiretto, si ha la costruzione con oggetto preposizionale, quando il tema è il complemento indiretto, si ha il doppio accusativo. Pertanto, solo il destinatario può essere il soggetto della frase passiva della costruzione a doppio accusativo (6b) vs. (6c) e solo il tema può essere il soggetto della forma passiva della costruzione con oggetto indiretto preposizionale (7b) vs. (7c).

3. 2. Il doppio accusativo in latino

  • 9 Cfr. Pinkster, 1991, p. 65; Oniga, 2007, p. 226-227. Sono qui considerate solo le strutture a doppi (...)

13In latino le classi di verbi a doppio accusativo che selezionano un destinatario e un tema sono soltanto tre9:

  • un verbo dell’“insegnare”: doceo ‘insegnare’;

  • i verba rogandi: posco ‘chiedere’, reposco ‘richiedere’, flagito ‘chiedere con insistenza’ (oro ‘pregare’, rogo ‘domandare’, interrogo ‘interrogare’ se la cosa è espressa da un pronome neutro);

  • un verbo per “nascondere”: celo ‘nascondere’.

14Ciascuna delle tre classi è esemplificata negli esempi seguenti:

(8)

a.

Quid nunc te<dest.>, asine, litteras<tema> doceo? (Cic. Pis. 30)
“Dovrei ora, asino, insegnarti anche a leggere e a scrivere?”

b.

Interim cotidie Caesar<agente> Haeduos<dest.> frumentum<tema>, quod essent publice polliciti, flagitare. (Caes. Gall. 1, 16, 1)
“Intanto Cesare chiedeva quotidianamente agli Edui il frumento, in quanto sosteneva che loro stessi lo avessero promesso pubblicamente.”

c.

Non enim te<dest.> celavi sermonem<tema> T. Ampi. (Cic. Fam. 2, 16, 3)
“Infatti io non ti ho nascosto il discorso di T. Ampio.”

15In (8a,c) il soggetto di prima persona singolare resta sottinteso in entrambe le frasi, mentre in (8b) è al nominativo. In tutti e tre gli esempi, i due argomenti interni sono all’accusativo. Si noti en passant che il fatto che in tutti e tre i casi il destinatario sia animato (e definito) a differenza del tema che è, invece, inanimato conferma l’ipotesi di Napoli, questo volume, che l’opzione della struttura a doppio accusativo rispetto ad altre possibilità sintattiche pure ammesse in latino non sia casuale, bensì legata alla possibilità di disambiguare i due argomenti.

16Per quanto riguarda la resa al passivo dei verbi a doppio accusativo del latino, in linea con le altre grammatiche, Traina e Bertotti (1985, p. 64-68) affermano che, nel caso di doceo, al passivo si ha il soggetto destinatario e l’oggetto tema all’accusativo, soprattutto con pronomi neutri, come in doceor o edoceor aliquid. Nell’esempio in (9a), discusso da Cavallo (2012), il soggetto della frase passiva Nervii è, infatti, il destinatario dell’insegnamento. In (9b) si vede, inoltre, come la struttura dell’inglese sia perfettamente parallela a quella del latino:

(9)

a.

Ab hac spe repulsi Nervii<dest.> vallo pedum IX et fossa pedum XV hiberna cingunt. Haec<tema> et superiorum annorum consuetudine a nobis cognoverant et, quos clam de exercitu habebant captivos, ab eis<agente> docebantur. (Caes. Gall. 5, 42, 2)
“Allontanatisi da questa speranza, i Nervi cingono gli accampamenti invernali con un vallo di 9 piedi ed un fossato di 15 piedi. Avevano appreso queste cose da noi dalla abitudine degli anni precedenti, ed erano istruiti da quelli che di nascosto avevano come prigionieri dall’esercito.”

b.

The people of Nervi<dest.> were taught these things<tema> by them<agente>.
“Ai Nervi queste cose erano insegnate da loro.”

  • 10 La frase riportata da Traina e Bertotti, 1985, p. 64 non è attestata nella Bibliotheca Teubneriana (...)

17Tuttavia, sempre secondo quanto osservato da Traina e Bertotti (1985, p. 64), queste forme passive sarebbero piuttosto rare (tranne che con il participio doctus, edoctus), in quanto, in luogo di doceor, al passivo si adoperano comunemente altri verbi come erudior, ma anche imbuor e instituor che non presentano la costruzione a doppio accusativo, bensì costruzioni in cui il tema può essere reso in ablativo (discipuli erudiuntur grammaticā10)

18In (10) si trova un esempio di frase passiva con il verbo celo, in cui il soggetto Alcibiades è il destinatario, mentre il tema è il pronome accusativo:

(10)

Itaque tempus eius interficiundi quaerere instituerunt. Id<tema> Alcibiades<dest.> diutius celari non potuit. (Nep. Alc. 5, 2)
“Così cominciarono a cercar l’occasione di ucciderlo. Alcibiade non poté essere tenuto all’oscuro di ciò troppo a lungo.”

19La comparazione con l’inglese in questo caso è irrilevante perché in questa lingua i verbi del “nascondere” (hide, conceal) non hanno la costruzione a doppio accusativo.

3. 3. Conclusioni ad interim

20Finora si è visto che in latino, in presenza di un doppio accusativo, il destinatario è l’unico argomento che può essere il soggetto della frase passiva e ricorre principalmente con un tema pronominale neutro all’accusativo. Non si trovano attestazioni di doceo e celo al passivo con il tema in funzione di soggetto (con o senza il destinatario all’accusativo). Lo stesso si verifica sistematicamente in inglese in tutte le classi di verbi costruiti con il doppio accusativo. La comparazione consente, pertanto, di mettere in evidenza alcune importanti e sostanziali somiglianze che accomunano le due lingue apparentemente molto diverse tra loro.

21Nella prossima sezione osserveremo da vicino le divergenze tra le due lingue che però possono essere spiegate e non devono essere trattate come mere eccezioni.

4. L’apparente anomalia sintattica dei verba rogandi

22Un punto di (apparente) divergenza tra latino e inglese riguarda la classe dei verba rogandi del latino, che sembrerebbero presentare un comportamento sintattico diverso rispetto alle altre classi di verbi a doppio accusativo. I verba rogandi sono definiti, infatti, come gli unici verbi che non ammetterebbero il destinatario in funzione di soggetto nelle frasi passive (cfr. Traina e Bertotti, 1985, p. 65).

23Per questi verbi è, invece, il tema l’argomento che può fungere da soggetto nelle frasi passive, come mostrano gli esempi in (11), mentre il destinatario può essere reso in due modi diversi: con un sintagma preposizionale, come in (11a), oppure può essere omesso (ma è comunque ricavabile nel contesto), come in (11b):

(11)

a.

quia rursus in meo reditu facta erat durior, a me<dest.> cuius adventu fore vilitatem

boni viri dictitabant, annona<tema> flagitabatur (Cic. Dom. 15)
“poiché al mio ritorno era di nuovo aumentato, si chiedevano con insistenza approvvigionamenti a me, la cui venuta, dicevano gli uomini onesti, avrebbe portato l’abbassamento del prezzo”

b.

Nihil aliud optabant quorum poscebatur argentum<tema> nisi ut id Hieroni et Tlepolemo displiceret. (Cic. Verr. 2, 4, 31)
“Tra coloro ai quali era richiesto qualche lavoro in argento, nient’altro si desiderava se non che questo non piacesse a Ierone e Tlepolemo.”

24Affrontare lo studio degli argomenti di sintassi in prospettiva comparativa aiuta non solo a comprendere meglio i fenomeni, ma anche a circoscrivere le (apparenti) anomalie. È piuttosto evidente, infatti, che gli esempi latini in (11a-b), in cui il destinatario è realizzato, rispettivamente, con un sintagma preposizionale oppure è omesso, se da un lato sembrano allontanare i verba rogandi dagli altri verbi a doppio accusativo del latino, qualificandosi come eccezioni, dall’altro lato, a un’analisi più attenta dei dati, risultano essere del tutto simili all’esempio dell’inglese in (7), in cui, analogamente, il tema è il soggetto della frase passiva, mentre il destinatario è reso con un sintagma preposizionale. Piuttosto che di un’eccezione, si può sostenere che la struttura sintattica con il destinatario realizzato come oggetto indiretto (in questo caso preposizionale anche in latino) compete con il doppio accusativo, proprio come in inglese.

25Distinguendo in maniera precisa tra due diverse strutture sintattiche, è possibile differenziare, sia in latino sia in inglese, le costruzioni a doppio accusativo in cui il solo il destinatario può essere promosso a soggetto della frase dalle costruzioni con destinatario realizzato come oggetto indiretto (al dativo o preposizionale). Di conseguenza, quella che a prima vista sembra essere una mera eccezione del latino si qualifica come una struttura sintattica alternativa, presente anche in altre lingue.

26Se si considerasse una sola lingua per volta e non si procedesse a un confronto interlinguistico che sia il più possibile sistematico, non ci si porrebbe la domanda del perché le grammatiche normative individuano “l’anomalia sintattica” dei verba rogandi.

27In prospettiva comparativa, non ci si attende che in latino la costruzione a doppio oggetto non permetta il passivo del destinatario, lasciando la forma passiva esclusivamente alla costruzione con oggetto indiretto. In effetti, una ricerca sulla banca dati online Bibliotheca Teubneriana Latina mostra che questa restrizione non è reale. Anche nel doppio accusativo dei verba rogandi si può avere la passivizzazione del destinatario, come mostrano gli esempi da (12) a (15). Il caso in (12) è particolarmente interessante perché il verbo flagito, flesso al congiuntivo imperfetto passivo, seleziona come suo soggetto i destinatari Petreius atque Afranius, nonché l’oggetto tema stipendium. La struttura in questione è, pertanto, inequivocabilmente un caso di passivizzazione di una costruzione a doppio accusativo con il destinatario soggetto e il tema, esplicito, all’accusativo:

(12)

Petreius atque Afranius<dest.> cum stipendium<tema> ab legionibus paene seditione facta flagitarentur, cuius illi diem nondum venisse dicerent, Caesar ut cognosceret, postulatum est, eoque utrique, quod statuit, contenti fuerunt. (Caes. Civ. 1, 87, 3)
“Quando, ormai quasi finita la sommossa, le legioni chiedevano con insistenza la paga a Petreio ed Afranio, e dicendo quelli che non era ancora giunto il momento del pagamento, fu richiesto a Cesare che si informasse e entrambe le parti furono soddisfatte di ciò che stabilì.”

28I casi seguenti presentano invece soltanto il destinatario come soggetto della frase passiva, che in (13) e (14) resta sottinteso, mentre in (15) è espresso come pronome relativo, e omettono l’oggetto tema, che resta comunque desumibile dal contesto:

(13)

Petebatur a me frumenti copia, annonae vilitas: possem aliquid in ea re necne ratio non habebatur. Flagitabar bonorum expostulatione. (Cic. Dom. 16)
“Mi si chiedeva un’abbondante quantità di grano e l’abbassamento del prezzo: non avrei potuto in quella situazione né c’era un motivo. Mi veniva richiesto con insistenza degli onesti.”

(14)

Gaudeamus [ergo] eo, quod dabitur, reddamusque id, cum reposcemur: alium alio tempore fata comprehendent, neminem praeteribunt. (Sen. Cons. Polyb. 11, 3)
“Godiamo quindi di ciò che ci verrà dato e restituiamolo quando ci verrà richiesto: il destino prende ciascuno in un tempo diverso, ma non tralascerà nessuno.”

(15)

Non dicimus “gratiam reddidit”; reddunt enim et qui<dest> reposcuntur et qui inviti et qui ubilibet et qui per alium. (Sen. Epist. 10, 81, 9)
“Non diciamo “ha restituito il favore”, infatti lo restituiscono anche coloro a cui viene chiesto e coloro che lo fanno contro voglia e coloro che lo fanno quando gli pare e coloro che lo fanno per mezzo di un altro.”

  • 11 Trattandosi di un lavoro in fieri, gli esempi non sono tratti da un corpus finito e circoscritto di (...)

29Si tratta di una struttura presumibilmente marginale dal punto di vista quantitativo11, ma attestata e quindi grammaticale. È plausibile pensare che, proprio per via delle scarse attestazioni, tale struttura non sia entrata a far parte della grammatica normativa, che fa una selezione dei dati per individuare, appunto, “la norma”. Ma una corretta descrizione linguistica del latino deve esserne informata e deve trattarli in un quadro coerente, come si è cercato di proporre in questo lavoro.

30Ulteriori ricerche potranno approfondire le nostre conoscenze ancora limitate su eventuali diverse funzioni d’uso delle due costruzioni in competizione e sull’eventuale presenza di costruzioni preposizionali anche per gli altri verbi a doppio oggetto.

5. Conclusioni

31In questo contributo si è visto come l’approccio comparativo alla struttura semantica dei verbi e sul modo in cui essa viene realizzata all’interfaccia con la morfologia e con la sintassi può recare numerosi vantaggi.

32In particolare, la comparazione ha reso possibile documentare che il latino e l’inglese presentano molti comportamenti sintattici analoghi. Innanzitutto, così come in inglese, anche in latino la passivizzazione del tema è impossibile nella costruzione a doppio accusativo. Questo offre un’ulteriore prova del fatto che l’accusativo strutturale, che diventa il soggetto della frase passiva, è quello adiacente al verbo in una lingua a ordine fisso come l’inglese. Inoltre, sia in inglese che in latino la passivizzazione del tema è possibile solo nelle strutture in cui il destinatario sia realizzato come oggetto indiretto (dativo o preposizionale). Infine, sulla base di un approccio comparativo, che si aspetta un comportamento uguale e parallelo tra le lingue, è stato possibile trovare e mettere in evidenza un aspetto che nelle grammatiche normative del latino viene sottovalutato e cioè che anche con i verba rogandi si può avere la passivizzazione del Destinatario.

33Alla luce di questo, si può concludere che, in generale, l’approccio comparativo allo studio delle lingue consente di restringere le possibilità di variazione interlinguistica, di circoscrivere le anomalie, e di stabilire delle importanti corrispondenze, portando alla riflessione consapevole sulle molte somiglianze tra le lingue, e spiegando in maniera coerente le rimanenti differenze.

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Bibliographie

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García-Hernández, B., 1994, From lexemics to syntax. The double accusative with doceo and the dative with sum, in J. Herman (ed.), Linguistic Studies on Latin: Selected Papers from the 6th International Colloquium on Latin Linguistics, Amsterdam, p. 379-392.

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Serbat, G., 2006, L’emploi des cas en latin, vol 1: Nominatif, vocatif, accusatif, génitif, datif, Louvain.

Traina, A. e Bertotti, T., 1985, Sintassi normativa della lingua latina, Bologna.

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Notes

2 Cfr. Hudson, 1992; Haspelmath, 2005.

3 Cfr. Bennett, 1914, p. 247-251; Ernout-Thomas, 1953, p. 35-38; Hofmann-Szantyr, 1972, p. 43; Pinkster, 1991, p. 63-66; Serbat, 2006, p. 196-208; Álvarez Huerta, 2009, p. 138-141; Traina-Bertotti, 1985, p. 64-68; García Hernández, 1994; Touratier, 1994, p. 248-249; Oniga, 2014, p. 243-244.

4 Essendo la prospettiva comparativa centrale in questo contributo, ci si soffermerà sulle caratteristiche sintattiche utili all’indagine interlinguistica, mentre saranno tralasciate analisi approfondite del fenomeno del doppio accusativo in ciascuna lingua, sia in sincronia sia in diacronia, per le quali si rimanda a bibliografia specifica (Giusti, 2009 per l’inglese; Oniga, 2007, 2014 per il latino).

5 Cfr., tra gli altri, Ernout-Thomas 1953, p. 31-32; Traina-Bertotti, 1985, p. 64-68.

6 La struttura a doppio accusativo non è l’unica ammessa in latino per i verbi ditransitivi. È possibile avere strutture in cui il Tema è reso con un oggetto diretto e il Beneficiario con un dativo, nonché strutture in cui il Beneficiario è reso con un oggetto diretto e il Tema in ablativo. Per alcuni esempi e un inquadramento tipologico delle strutture, cfr. Napoli, questo volume.

7 Si noti che la costruzione con destinatario preposizionale viene utilizzata per lo più in contesti marcati, come nei casi in cui si intende enfatizzare il destinatario (I teach Latin grammar to you (not to him)) oppure quando il destinatario è realizzato con un sintagma complesso (I teach Latin grammar to very young learners).

8 Sebbene per i parlanti nativi dell’italiano non sia immediatamente ovvio che si possa passivizzare il complemento di una preposizione, l’agrammaticalità di (7c) va contrastata la perfetta grammaticalità di casi come John was talked to by somebody.

9 Cfr. Pinkster, 1991, p. 65; Oniga, 2007, p. 226-227. Sono qui considerate solo le strutture a doppio accusativo che includono un destinatario. Sono, pertanto, tralasciate altri verbi a doppio accusativo, come quelli che prevedono la concordanza fra un costituente e il suo predicativo (iudico, declaro, ecc.), e quelli in cui si trova un preverbio che funge da preposizione che regge l’accusativo (circumdo, traduco, ecc.). Cfr. Pinkster, 1991, p. 63-66 per un’analisi dettagliata.

10 La frase riportata da Traina e Bertotti, 1985, p. 64 non è attestata nella Bibliotheca Teubneriana Latina ed è presumibilmente costruita ad hoc. Si noti comunque che il verbo erudior al passivo può essere utilizzato sia in senso assoluto, come verbo di stato: Quintus<dest> […] eruditur egregie (Cic. ad Q. fr. 2, 4, 2) “Quinto […] è educato in maniera egregia”, sia con complementi diversi che esprimono il tema: ad + accusativo: sic animus noster<dest> dum eruditur ad praescriptum<tema>, iuvatur (Sen. Epist. 94, 51) “così il nostro animo mentre viene educato a quanto è stabilito, trae giovamento”, o l’ablativo semplice (di limitazione): armis<tema> erudiebatur exercitus<dest> (Veg. Mil. 2, 23, 10) “l’esercito era addestrato alle armi”. Ulteriori ricerche potrebbero dare un’idea più completa della reggenza di questo e degli altri verbi (imbuor, instituor, ecc.).

11 Trattandosi di un lavoro in fieri, gli esempi non sono tratti da un corpus finito e circoscritto di dati, ma sono stati ottenuti in seguito a ricerche mirate nella banca dati online Bibliotheca Teubneriana Latina. È tra gli obiettivi della ricerca futura predisporre un corpus di riferimento. Comunque, cfr. Napoli, questo volume, § 4.1. per un’osservazione analoga.

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Pour citer cet article

Référence papier

Giuliana Giusti et Rossella Iovino, « Analisi comparativa del doppio accusativo latino »Pallas, 102 | 2016, 89-97.

Référence électronique

Giuliana Giusti et Rossella Iovino, « Analisi comparativa del doppio accusativo latino »Pallas [En ligne], 102 | 2016, mis en ligne le 20 décembre 2016, consulté le 29 mars 2024. URL : http://journals.openedition.org/pallas/3594 ; DOI : https://doi.org/10.4000/pallas.3594

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Auteurs

Giuliana Giusti

Professoressa associata, Università Ca’Foscari Venezia
giusti@unive.it

Rossella Iovino

Assegnista di ricerca, Università degli Studi di Roma Tre
rossella.iovino@uniroma3.it

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Droits d’auteur

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Le texte seul est utilisable sous licence CC BY-NC-ND 4.0. Les autres éléments (illustrations, fichiers annexes importés) sont « Tous droits réservés », sauf mention contraire.

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