Articoli Scienze Infermieristiche - P&R Public
Anno 2, Trimestre 3
10.09.2012
I bisogni di chi vive a fianco del malato con tumore cerebrale (glioblastoma)
 
 
Iacorossi L, Paterniani A, Martucci S, Bartolini Salimbeni S, Pace A

Autori   [Indice]

Iacorossi L¹, Paterniani A¹, Martucci S¹, Bartolini Salimbeni S¹, Pace A²

1 Corso di Laurea in Infermieristica sede IFO, “Sapienza” Università di Roma
Responsabile assistenza domiciliare neurooncologica IRE Roma


Citation: Iacorossi L, Paterniani A, Martucci S, at al. I bisogni di chi vive a fianco del malato con tumore cerebrale (glioblastoma). Prevent Res, published on line 10. Sep. 2012, P&R Public. 29. Available from: http://www.preventionandresearch.com/. doi: 10.7362/2240-2594.074.2012
 

doi: 10.7362/2240-2594.074.2012


Parole chiave: caregiver, glioblastoma, infermiere

Abstract   [Indice]

Con il termine caregiver si intende la figura che si occupa della cura di persone non autosufficienti; di solito si tratta di un familiare, di un collaboratore e più raramente di un amico.
Il presente lavoro analizza i bisogni del caregiver che assiste i pazienti malati di un particolare tumore cerebrale maligno: il glioblastoma. La sopravvivenza mediana dei pazienti con glioblastoma, sottoposti al solo trattamento chirurgico è di 5 mesi; valore che aumenta con il trattamento adiuvante chemio-radioterapico di circa 11 mesi.
Lo scopo di questo studio è illustrare i bisogni emersi dal  caregiver per supportarlo meglio in tutte le fasi della malattia del proprio caro.
E’stata effettuata al domicilio del paziente  un’intervista nella quale sono state poste due domande aperte dirette ai caregiver.
I risultati hanno evidenziato che i bisogni emersi dai caregiver (di sicurezza, di essere ascoltato, di essere informato sulla gestione della malattia, di autorealizzazione), sono espressi secondo modalità e tempi individuali, legati alla specificità della relazione con tutte le persone che entrano in gioco, al disagio e alla sofferenza vissuta da ognuno e richiedono una risposta concreta e una vicinanza relazionale e professionale.
Un’efficace relazione d’aiuto attivata dall’infermiere aumenta le competenze del caregiver rispetto all’attività di cura ed alla gestione degli aspetti emotivi che ne derivano, lo facilitano nel fornire e nel richiedere aiuto e assume una valenza non solo di supporto per il percorso di assistenza, ma anche preventiva rispetto allo sviluppo dello stress da caregiving (prendersi cura).

Conclusioni   [Indice]


 

Bibliografia   [Indice]

 

Autore di riferimento   [Indice]

Serena Bartolini Salimbeni
Corso di Laurea in Infermieristica sede IFO, “Sapienza” Università di Roma
e-mail: info@preventionandresearch.com
 


 
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