Articoli Medicina del Lavoro - P&R Public
Anno 3, Trimestre 2
13.04.2013
Farmaci e salute in ambiente di lavoro
 
 
Tomei G, Sancini A, Casale T, De Sio S, Di Pastena C, Scala B, Loreti B, Corbosiero P, Concetti A, Sinibaldi F, Antuono V, Di Marzio A, Mascia I, D’Alessio A, Leggeri C, Pacchiarotti A, Rosati MV, Monti C, Tomei F, Caciari T

Autori   [Indice]

Tomei G1, Sancini A2, Casale T2, De Sio S2, Di Pastena C2, Scala B2, Loreti B2, Corbosiero P2, Concetti A2, Sinibaldi F2, Antuono V2, Di Marzio A2, Mascia I2, D’Alessio A2, Leggeri C2, Pacchiarotti A2, Rosati MV2, Monti C2, Tomei F2, Caciari T2



1 Dipartimento di Neurologia e Psichiatria, “Sapienza” Università di Roma
2 Dipartimento di Anatomia, Istologia, Medicina Legale e Ortopedia, Unità di Medicina del Lavoro, “Sapienza” Università di Roma


Citation: Tomei G, Sancini A, Casale T, et al. Farmaci e salute in ambiente di lavoro. Prevent Res, published on line 13. Apr. 2013, P&R Public. 47. Available from: http://www.preventionandresearch.com/. doi: 10.7362/2240-2594.116.2013


doi: 10.7362/2240-2594.116.2013


Parole chiave: farmaci, salute, lavoro, infortuni, abuso

Abstract   [Indice]

Le norme in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro indicano che ciascun lavoratore deve prendersi cura della propria sicurezza e della propria salute e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui possano ricadere gli effetti delle sue azioni od omissioni.
Negli ultimi anni lo stile di vita della popolazione ha subito notevoli cambiamenti, con inevitabili ripercussioni sull'attività lavorativa. Le alterazioni delle abitudini di vita, come ad esempio l'uso e l'abuso di farmaci, alcool, fumo e alimenti costituiscono fattori di rischio per la salute della popolazione generale e a maggior ragione per i lavoratori.
Se da un lato gli aspetti organizzativo-gestionali o sindromi lavoro-correlate, come ad esempio il lavoro a turni e notturno, la sindrome del burn-out ed il fenomeno del mobbing, nonché disturbi di origine correlata al lavoro quali le lombo-sciatalgie o i disturbi di tipo posturale, possono indurre o incrementare l'uso dei farmaci, dall'altro bisogna considerare il rilevante aspetto dell'influenza che l'assunzione dei farmaci può avere sull'attività lavorativa.
L'azione dei farmaci può interagire o sommarsi a quella degli agenti chimici e/o fisici e/o biologici e/o rischi trasversali presenti sul luogo di lavoro determinando l'insorgenza o l'aggravamento di patologie ed aumentando il rischio di infortuni sul lavoro.
 

Testo   [Indice]

Farmaci e lavoro
Le norme in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro indicano che ciascun lavoratore deve prendersi cura della propria sicurezza e della propria salute e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui possano ricadere gli effetti delle sue azioni od omissioni (1).
Negli ultimi anni lo stile di vita della popolazione ha subito notevoli cambiamenti, con inevitabili ripercussioni sull'attività lavorativa. Le alterazioni delle abitudini di vita, come ad esempio l'uso e l'abuso di farmaci, alcool, fumo e alimenti costituiscono fattori di rischio per la salute della popolazione generale e a maggior ragione per i lavoratori.
Pertanto risulta di primaria importanza una capillare diffusione della promozione di modelli comportamentali corretti anche contro i diversi possibili abusi farmacologici.
L'organizzazione mondiale della sanità (OMS) definisce “farmaci” tutti i composti che, introdotti in un organismo vivente, possono modificarne una o più funzioni. Tutti i farmaci sono costituiti da principi attivi e vari eccipienti. Il principio attivo è il componente dei farmaci da cui dipende la sua azione curativa ovvero il medicinale vero e proprio. Gli eccipienti sono invece delle sostanze innocue che non curano la malattia ma proteggono il principio attivo dagli agenti esterni che potrebbero danneggiarlo (per es. il caldo, il freddo, l'umidità o altre sostanze chimiche), permettono di aumentare il volume della dose di farmaco, evitano la sedimentazione del principio attivo sul fondo dei contenitori e facilitano l'assorbimento del principio attivo nell'organismo aiutandolo a sciogliersi, rendendo il sapore più gradevole, ecc.
I farmaci possono essere somministrati per bocca (via orale), per via iniettiva (via parenterale), per via nasale, cutanea, ecc. Una volta somministrati i farmaci vengono assorbiti (entrano nel sangue e sono trasportati in tutti i distretti dell'organismo) e poi metabolizzati. La metabolizzazione di un farmaco è diversificata in ogni individuo, può dipendere infatti da molti fattori individuali, quali ad esempio, fattori genetici, età, sesso, dieta e fattori ambientali, assunzione contemporanea di altri farmaci.
Il crescente interesse nei confronti dei farmaci nasce dall'incremento del consumi degli stessi da parte della popolazione generale e dal conseguente maggior uso verosimilmente anche da parte dei lavoratori.
Se da un lato gli aspetti organizzativo-gestionali o sindromi lavoro-correlate, come ad esempio il lavoro a turni e notturno, la sindrome del burn-out ed il fenomeno del mobbing, nonché disturbi di origine correlata al lavoro quali le lombo-sciatalgie o i disturbi di tipo posturale, possono indurre o incrementare l'uso dei farmaci, dall'altro bisogna considerare il rilevante aspetto dell'influenza che l'assunzione dei farmaci può avere sull'attività lavorativa.
L'azione dei farmaci può interagire o sommarsi a quella degli agenti chimici e/o fisici e/o biologici e/o rischi trasversali presenti sul luogo di lavoro determinando l'insorgenza o l'aggravamento di patologie ed aumentando il rischio di infortuni sul lavoro.
Nel caso di lavorazioni che prevedono l'uso di tossici industriali, l'interazione tra questi e i farmaci può determinare alterazioni del metabolismo dei tossici stessi, condizione che inciderà negativamente sull'evoluzione di una intossicazione professionale, di fenomeni di allergia crociata e simulazione di effetti propri dei tossici industriali.
 
Farmaci e sicurezza sul lavoro
Dal Rapporto nazionale del Ministero della Salute sull'uso di farmaci in Italia e dal Rapporto dell'Osservatorio nazionale sull'impiego dei Medicinali (OsMed) inerente al consumo di farmaci a partire dal periodo gennaio-settembre 2006 e seguenti, emerge un crescente uso di farmaci che agiscono sul sistema nervoso (ansiolitici, antidepressivi, analgesici oppiacei) (2). Alcuni autori ipotizzano una associazione tra l'assunzione di questi farmaci, il lavoro poco soddisfacente ed alcune caratteristiche del lavoro stesso, quali ad es. il lavoro a turni o notturno. Il motivo più frequente per cui tali farmaci vengono assunti è l'alterazione del sonno correlata al lavoro notturno seguito dal bisogno di aumentare la performance lavorativa e di alleviare sintomi sgradevoli legati al lavoro. Tale comportamento può influire in modo negativo a causa del verificarsi di affetti avversi (alterazione della vigilanza e riduzione della memoria) che possono determinare infortuni sul lavoro.
Un farmaco, nato per curare una determinata patologia, non è mai privo di controindicazioni o di effetti collaterali, riportati sia nei documenti di registrazione dello stesso, sia nel foglietto illustrativo che lo accompagna, allo scopo di evidenziare gli esiti negativi e positivi che potrebbe avere sulla salute del soggetto che lo assume. Anche I farmaci cosiddetti "da banco" per i quali non è necessaria la prescrizione del medico non sono esenti da effetti collaterali. (3).
Il crescente interesse nei confronti dei farmaci nasce dall'incremento dei consumi degli stessi da parte della popolazione generale e dal conseguente maggior uso verosimilmente anche da parte dei lavoratori.
Diversi Autori hanno studiato anche la possibile correlazione tra l'uso e l'abuso di farmaci e la guida di veicoli; guida intesa non solo come pratica per lo spostamento da un posto all'altro ma intesa anche come mansione lavorativa, perciò maggiormente pericolosa per l'incolumità propria e per garantire la sicurezza di terzi, come anche si inquadra nella normativa italiana (Legge 30 marzo 2001, n.125 Legge quadro in materia di alcol e di problemi alcol-correlati, Provvedimento 18 settembre 2008 (…) in materia di accertamento di assenza di tossicodipendenza, (…) in lavoratori addetti a mansioni che comportano particolari rischi per la sicurezza, l'incolumita' e la salute di terzi; D.Lgs 81/08 smi) (1, 4, 5).
Il Progetto FARMIS (farmaci ed incidenti stradali), elaborato dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS) in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dimostra come alcuni farmaci (ad esempio le sostanze psicoattive) possano interferire negativamente sulle capacità di guida ed indica come gli effetti Indotti dall'abuso di farmaci possano essere notevolmente potenziati dal contemporaneo abuso di alcol. Numerosi sono stati gli studi effettuati anche sugli effetti e sulle applicazioni delle normative specifiche in materia di problemi alcol correlati e legati all’uso e abuso di sostanze psicotrope e stupefacenti in ambiente di lavoro.
Secondo l'Istituto Superiore di Sanità (ISS) diverse sono le categorie di farmaci i cui effetti possono essere pericolosi per chi guida e tra tutte possiamo ricordare quelle il cui consumo risulta essere aumentato nel nostro paese: tranquillanti (ad esempio le benzodiazepine ed i neurolettici), antidepressivi (ad esempio i serotoninergici), stupefacenti (gli alcaloidi dell'oppio, come morfina e i suoi derivati ed i sostituti sintetici dei derivati dell'oppio, come petidina e metadone) ed alcuni antistaminici (ad esempio la prometazina e prodotti antiallergici); il meccanismo con cui tali farmaci agiscono sul Sistema Nervoso Centrale (SNC) è rappresentato da un potente effetto sedativo, che potrebbe indurre sonnolenza ed incapacità di concentrazione, condizioni che possono dimostrarsi deleteri per il conducente di autoveicoli. A tali citati farmaci vanno aggiunti anticonvulslvanti e stabilizzatori dell'umore (ad esempio acido valproico, topiramato) (6).
Anche i farmaci ipoglicemizzanti orali e l'insulina, assunti da soggetti diabetici, se somministrati in modo scorretto (es. saltando il pasto o ritardandolo troppo dopo aver assunto i farmaci), inducendo un quadro di ipoglicemia (riduzione di zuccheri nel sangue), possono comportare alterata lucidità mentale e ridotta capacità di guida.
 
Farmaci: effetti sulla salute
L'Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la salute come uno "stato di completo benessere fisico, mentale, sociale e 11011 semplicemente assenza dello stato di malattia o di infermità".
Promuovere la salute vuoi dire rendere l'individuo capace di aumentare il controllo della propria salute e di migliorarla.
I farmaci sono strumenti utili per la salute e buona parte delle conquiste in termini di durata e qualità della vita sono state ottenute anche attraverso il buon uso degli stessi. Secondo il Progetto di educazione alla salute per un corretto uso dei farmaci realizzato dalla provincia di Trento un farmaco è utile alla salute quando viene assunto allo scopo di: 1) prevenire una malattia (ad esempio i vaccini); 2) curare una malattia (ad esempio gli antibiotici); 3) alleviare un sintomo di una malattia (ad es. un antifebbrile). Tuttavia l'assunzione di un qualunque farmaco può risultare dannosa per la salute dell'individuo; pertanto va sempre valutato il l'apporto costi/benefici, inteso come vantaggi/svantaggi; è comunque da evitare l'assunzione di un farmaco in assenza di reali condizioni patologiche. L'abuso di farmaci viene spesso messo in atto per sopperire gli effetti negativi di errati stili di vita; è nota a tutti la facilità con cui i soggetti in sovrappeso, piuttosto che adottare un sano stile di vita, fondato su una corretta alimentazione ed una regolare attività fisica, richiedono al proprio medico la prescrizione di farmaci per dimagrire. Tale fenomeno può coinvolgere alcune categorie di lavoratori, le quali nel tentativo di combattere la fatica e di aumentare le proprie prestazioni fisiche e mentali abusano di farmaci (ad esempio stimolanti, corticosteroidi), con conseguenze troppo spesso sottovalutate, sia per quanto riguarda la salute, sia per le possibili interferenze con le attività lavorative comunemente svolte. Gli stimolanti (ad esempio le amfetamine), agiscono sul Sistema Nervoso Centrale determinando una sensazione di benessere. L'euforia e l'eccitazione conseguente l'assunzione delle amfetamine induce a sottovalutare le situazioni di pericolo ed a superare il limite fisiologico della fatica con ripercussioni negative sia
per la salute che per la sicurezza.
Per prevenire gli effetti legati all'uso ed abuso di farmaci è di fondamentale importanza leggere il foglietto illustrativo contenuto nella confezione del farmaco. Secondo la Guida per un uso corretto e
consapevole dei farmaci stilata dal Movimento Consumatori in collaborazione con il Ministero della
Attività Produttive il foglietto illustrativo rappresenta una sorta di carta d'identità del farmaco, in quanto contiene le seguenti importanti informazioni: 1) denominazione del farmaco; 2) la composizione ovvero il principio attivo presente e l'elenco degli eccipienti (termini già delucidati nei precedenti articoli); 3) la forma farmaceutica ed il contenuto cioè la quantità di principio attivo per unità posologica (per es. mg di principio attivo in una compressa) ed il numero di unità posologiche per confezione (numero di compresse, numero di fiale, ecc presenti nella confezione); 4) categoria farmaceutica ovvero classe terapeutica cui il farmaco appartiene (antibiotico, antidepressivo, ecc); 5) indicazioni terapeutiche ovvero le motivazioni cliniche per cui il farmaco deve essere assunto; 6) le controindicazioni, ad esempio assunzione concomitante di altri farmaci, ipersensibilità ecc; 7) interazioni con altri farmaci; 8) avvertenze speciali ovvero condizioni particolari in cui è necessario fare attenzione quando si assume il farmaco ad esempio effetti sulla capacità di guidare ecc, 8) effetti indesiderati o "effetti collaterali" che possono verificarsi in seguito all'assunzione di un farmaco; 9) scadenza e conservazione; 10) nome ed indirizzo della casa farmaceutica titolare dell'Autorizzazione all'immissione in commercio per l'Italia; 11) nome ed indirizzo degli stabilimenti in cui il farmaco è effettivamente prodotto; 12) data in cui il foglietto illustrativo è stato revisionato dal Ministero della Salute.

Bibliografia   [Indice]

1.Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro. D. Lgs 81/08 smi.
2.Rapporto nazionale: l’uso dei farmaci in Italia 2012. Disponibile on line all’indirizzo: http://www.agenziafarmaco.gov.it/sites/default/files/Rapporto%20OsMed%20gennaio%20settembre%202012_0.pdf
3.Gli Italiani e i Farmaci. Rapporto Aifa sull’uso dei farmaci nei primi 9 mesi del 2012. Disponibile on line all’indirizzo: http://www.agenziafarmaco.gov.it/sites/default/files/Gli%20Italiani%20e%20i%20farmaci_Scheda%20di%20sintesi_1.pdf
4.Legge 30 marzo 2001, n.125 Legge quadro in materia di alcol e di problemi alcol-correlati.
5.Provvedimento 18 settembre 2008 (…) in materia di accertamento di assenza di tossicodipendenza.
6.Aspetti epidemiologici e metodologici della relazione tra uso di farmaci e guida. Giuseppe Balducci Reparto di Metodologie e Modelli Biostatistici, Istituto Superiore di Sanità. Disponibile on line all’indirizzo: http://www.iss.it/binary/neph/cont/LIBRO%20II%20(246-264)%20SITO.1115732486.pdf

Autore di riferimento   [Indice]

Francesco Tomei
Dipartimento di Anatomia, Istologia, Medicina Legale e Ortopedia, Unità di Medicina del Lavoro, 
“Sapienza” Università di Roma
e-mail: info@preventionandresearch.com





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